la vigna

Le vigne alle spalle delle rocche di Brisighella presso la medioevale Torre Pratesi, sono nella situazione ideale per maturazioni prolungate: vigneti ben esposti al caldo sole della Romagna ma allo stesso tempo rinfrescati dalle continue brezze della collina, con forti sbalzi termici tra giorno e notte.

Il suolo in pendio è prevalentemente argilloso su un substrato marnoso-arenaceo, ottimale per il drenaggio e l’apporto minerale ai vini. Grazie al microclima, ad un’accurata selezione e cura delle piante, ad un’attenta vinificazione rispettosa della cultura del “vecchio mondo”, ed al contempo attenta alle innovazioni tecnologiche della cantina, qui nascono grandi vini rossi.

Il terreno di Rontana, dal fondo del mare

I vigneti dell’Azienda Agricola Rontana insistono sul Foglio 75, mappali 91 e 95 del Comune di Brisighella (RA),
Per quanto concerne l’assetto geomorfologico, l’area è posta nella porzione medio-apicale di un esteso versante esposto verso Nord che si sviluppa alle quote sommitali con massimi di 472 m slm.
È una formazione Marnoso-Arenacea Romagnola formatosi tra il Burdigaliano superiore (nella scala dei tempi geologici, il Burdigaliano è il secondo dei sei piani o stadi stratigrafici in cui è suddiviso il Miocene. Questa unità cronostratigrafica si estende tra 20,43 e 15,97 milioni di anni fa) e il Tortoniano superiore (sempre nel Miocene,  tra 11,608 milioni di anni fa e 7,246 milioni di anni fa).
Il terreno è costituito da torbiditi pelitico-arenacee arcosiche e subordinatamente calcaree con un rapporto Arenaria/Pelite compreso tra 1/3 e 3. Le torbiditi sono sedimenti clastici e sono prodotte dalla deposizione di sedimenti ad opera di correnti ricche di materiale in sospensione e notevolmente più dense della massa d'acqua in cui si muovono, definite correnti torbide, si tratta tipicamente di depositi di mare profondo, l’Avanfossa Appenninica.

Un bacino marino prospiciente la catena appenninica che fu riempito da parte di sedimenti originati dallo smantellamento della stessa durante l'orogenesi in una fase precedente a quella che ha portato alla definitiva emersione della catena degli Appennini.

Il terreno poggia su un substrato di roccia litoide marnoso-arenaceo posto ad una profondità di - 4,00 – 6,00 m.

Dal punto di vista agronomico il terreno ha una tessitura Limoso-sabbiosa (61% Limo, 32% Sabbia, 7% Argilla), lievemente calcareo, mediamente dotato di sostanza organica, con un rapporto carbonio/azoto equilibrato e garantisce una buona dotazione idrica che riduce il rischio di stress idrico nella stagione estiva.

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